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Pomì Casalmaggiore è campione d’Italia

Pomì Casalmaggiore è campione d’Italia

Decisivo il 3-1 in casa di Novara in Gara-5

La Pomì Casalmaggiore è Campione d'Italia 2014-15. Le rosa di Davide Mazzanti vincono a casa dell'Igor Gorgonzola Novara per 3-1 nella decisiva Gara-5 di Finale Scudetto e completano un'impresa memorabile. Il fattore campo che tanto aveva contato nelle prime 4 sfide cade proprio nel momento clou della stagione. E permette alla società casalasca di vivere un sogno, probabilmente impensabile a inizio stagione, e che piano piano ha preso corpo in Regular Season e poi ai Play Off.

Per la VBC Pallavolo Rosa è il punto più alto della sua breve storia. Una crescita pazzesca, cominciata con la promozione in B1 nella stagione 2009-10, proseguita con la rapida scalata fino alla Serie A1 e culminata con il titolo alla seconda partecipazione ai Play Off. Una squadra costruita con buoni propositi in estate, che ha sempre creduto nei propri mezzi e progressivamente ha convinto tutti di poter ambire a traguardi importanti. Che ha capito di essere da Scudetto quando nell'ultima giornata di Regular Season ha tolto a Modena il secondo posto. Che ha scoperto di avere sette vite quando ha recuperato da 0-2 nella serie di semifinale contro Conegliano e poi ha pareggiato per due volte i conti con Novara.

E' il secondo titolo per coach Davide Mazzanti, protagonista della meraviglia rosa, dopo quello del 2011 alla guida della Foppapedretti Bergamo. In quella squadra militava anche Serena Ortolani, giocatrice simbolo delle rosa per la tenacia con cui ha superato fatica e problemi fisici e ha dato il suo contributo di esperienza in ogni partita. A Valentina Tirozzi, la capitana, il titolo di MVP delle Finali. Ma tutte le giocatrici casalasche vanno applaudite per l'incredibile continuità di rendimento: Alessia Gennari e Imma Sirressi si consacrano, Lauren Gibbemeyer e Jovana Stevanovic si confermano la migliore coppia di centrali in circolazione. Tutte orchestrate da Katarzyna Skorupa, leader silenziosa del team. Poi Marika Bianchini, decisiva dalla panchina in Gara-5 di semifinale e oggi. Infine Beatrice Agrifoglio, Vera Klimovich e Geraldina Quiligotti, poco utilizzate durante l'anno ma ugualmente importanti nell'economia di squadra.

Per la Igor una beffa amarissima: è la quinta finale Scudetto persa, la seconda in Gara-5 dopo quella del 2004 con Bergamo. Le azzurre hanno sfiorato il titolo tricolore in una stagione letteralmente dominata, in cui la società di Suor Giovanna Saporiti ha comunque messo in bacheca la Coppa Italia e conquistato il pass per la prossima Champions League. E' mancato il bersaglio grosso, che Martina Guiggi e compagne avrebbero meritato quanto la Pomì. Resta se non altro la convinzione, per l'Agil, di essere tornata grandissima a livello italiano e non solo. L'immagine del pubblico del PalaTerdoppio che applaude le vincitrici è una fantastica fotografia a chiusura del 70° Campionato di Serie A Femminile.

 

 

(foto Rubin LVF)

La cronaca. Il clima è caldissimo. Rumorosa e pittoresca la tribuna del tifo novarese, altrettanto spumeggiante lo spicchio al seguito delle rosa. Nessuna novità negli starting six delle due squadre. La Igor presenta Noemi Signorile al palleggio e Katarina Barun opposta, Alix Klineman e Kimberly Hill in banda, Cristina Chirichella e capitan Martina Guiggi al centro, Stefania Sansonna libero. La Pomì risponde con Katarzyna Skorupa in diagonale con Serena Ortolani, Alessia Gennari e capitan Valentina Tirozzi le schiacciatrici, Jovana Stevanovic e Lauren Gibbemeyer centrali, Imma Sirressi libero.

Casalmaggiore parte a tutta, 1-3 firmato da Tirozzi e dal mani out di Ortolani. Di nuovo l'opposta rosa tra le mani del muro avversario e 2-5. Difesa su Klineman, poi il muro di Stevanovic per il 3-7 che induce coach Pedullà a chiamare time out. Entra in partita anche Gennari, 3-8. Novara fatica in attacco, 3 dei primi 5 punti sono regali al servizio delle casalasche. E difetta in copertura a muro, permettendo a Tirozzi di passare a ripetizione in pipe. Il muro di Gibbemeyer su Barun fissa il 6-12 alla pausa tecnica. Barun fa lo stesso sulla parallela di Tirozzi e carica le compagne (8-14). Il doppio ace di Chirichella sveglia il PalaTerdoppio, coach Mazzanti se ne accorge e ferma il gioco per rincuorare le sue atlete. Stevanovic salva di piede, ma Barun fa -3 (11-14). Sbaglia Tirozzi, sbaglia anche Chirichella e la Pomì può respirare. Ci pensa Ortolani a raffreddare l'atmosfera con un diagonale sulla riga, quindi Gennari va a segno e ricaccia le azzurre a -4 (13-17). Guiggi mura la stessa Gennari (15-18), Klineman fa punto direttamente dai nove metri e -2. Al rientro le rosa peccano di imprecisione si fanno rimontare fino alla parità a quota 18. Gli errori al servizio si susseguono, dopo Klineman e Stevanovic anche Guiggi fallisce e 19-20. Tirozzi supera Chirichella e ridà alla Pomì il +2. Gennari contrattacca in campo, è forse la fuga decisiva (19-22). Mani out di Hill, 21-23. L'attacco di Ortolani è giudicato out, ne nasce una protesta e il primo arbitro invita alla calma. Skorupa serve di nuovo Ortolani, che questa volta non sbaglia per il 22-24. Il primo set point è annullato da Klineman, sul secondo Stevanovic inchioda la fast: 23-25 e 0-1.

Anche in avvio di secondo set, la Pomì non ha timore e tira tutto al massimo della potenza. L'ace di Tirozzi vale il 2-3, la fast di Stevanovic il 3-4. Le casalasche intercettano tutte le traiettorie dell'attacco azzurro, che deve ricorrere a palle ad alto coefficiente di difficoltà per fare punto. Serve l'ace di Chirichella per ribaltare il punteggio (7-6). Gli scambi si fanno più lunghi e sofferti, Guiggi stampa Tirozzi per il 9-8. Klineman a segno al servizio, Stevanovic indirizza leggermente lunga la fast e 11-8. Hill non punge, Ortolani fa -2. L'errore di Gennari significa 12-9 al time out tecnico. La Pomì è comunque viva, muro di Gibbemeyer su Barun e 12-11. La palla non cade, Sansonna e Sirressi offrono spettacolo, così sono gli errori a muovere il punteggio (15-12). Klineman opta per il pallonetto e fa 17-14, Stevanovic la imita ma spinge oltre la riga. Il muro su Ortolani scrive il 19-14, Mazzanti toglie la sua opposta titolare e inserisce Bianchini. La numero 4 prende alla sprovvista Hill per il 19-16. Guiggi toglie le castagne dal fuoco, mentre rientra Ortolani. Pedullà toglie Hill e si affida a Partenio. Ortolani picchia, Barun infila il diagonale stretto del 22-18 e Mazzanti chiama time out. Ancora la croata sistema una situazione complicata (23-19). Ortolani non cede, due punti consecutivi per il 23-21. Pedullà richiama a sé le giocatrici, consapevole che il set è vitale. Gennari difende su Barun e Tirozzi contrattacca il -1 (23-22). Signorile si affida a Barun, ecco il 24-22. Il servizio di Chirichella, indigesto alla Pomì, facilita il 25-22 di Klineman. Di nuovo parità, 1-1.

Come se nulla fosse, la Pomì riparte a spron battuto nel terzo parziale: 1-3 sulla fast di Stevanovic. Guiggi vuole il quinto Scudetto e mura Gibbemeyer per il 4-4. Hill si toglie un peso (dopo il 2/22 dei primi due set), ma torna a soffrire in prima linea e sulla stampata subita Pedullà chiama time out (6-9) e la sostituisce con Partenio (6-10, muro di Tirozzi). Le azzurre tentano di scuotersi approfittando dell'errore di Ortolani (9-11). Klineman si oppone a Stevanovic, è 11-12. Il muro continua a fare la differenza, quello di Gennari s'impenna e cade sulla riga di fondo (11-14). Strepitoso ace di Barun, Novara torna sotto 13-14. Pareggia sul block-in di Signorile su Gennari e sorpassa sulla slash di Klineman. Terminato l'inseguimento, però, Casalmaggiore effettua il controsorpasso con Gibbemeyer. Problemi muscolari per Sansonna, il PalaTerdoppio trattiene il fiato. E' proprio il libero pugliese a produrre il 17-18 con una prodezza difensiva. Barun s'inceppa, l'ennesimo muro allontana le rosa 17-20. Ortolani attacca sull'astina e dà alla Igor il -1 (19-20). Tensione massima, Signorile salva su Ortolani e Barun può contrattaccare il 21-21. E' out il primo tempo di Chirichella, che però si rifà con il muro su Tirozzi per il 22-22. Tirozzi è una volta di più glaciale, 22-23. E Stevanovic stampa Barun, doppio set point. Barun annulla il primo, Gennari sigilla il parziale con il mani out sulla neo entrata Bonifacio. La Pomì è a un set dallo Scudetto.

Novara, con le spalle al muro, conferma Partenio per Hill e sceglie Bonifacio per Chirichella al centro. Mentre c'è Bianchini nelle file di Casalmaggiore, con Ortolani a rifiatare. Igor avanti 5-3 con la fast di Guiggi e il muro della giovane azzurra. Sul 6-3 a firma Partenio, Mazzanti utilizza il primo time out discrezionale. Bianchini fuori, ma c'è il tocco del muro e dunque 6-5. Il vantaggio si esaurisce sulla ricezione fuori misura di Klineman, 7-7. Di nuovo Bianchini esplode il mancino del sorpasso e quello del 7-9. Pedullà corre ai ripari chiamando time out. Bianchini per il tris, Barun la mura. Bonifacio out di metri con il primo tempo, 8-11. Sale il coro della curva rosa, Barun chiarisce che nulla è ancora chiuso con il muro su Tirozzi, 10-12 al time out tecnico. Bianchini diviene il terminale d'attacco principale delle casalasche, mentre Gennari mura la fast di Guiggi e 11-14. Klineman da seconda linea per il 14-15. Rientra Hill, ma per l'MVP del Mondiale non è serata: time out Pedullà sul -3 (14-17). Dentro anche Chirichella per Bonifacio. Barun ferma Gennari e l'elastico riporta la Igor a -1. E' pareggio sul block-in di Chirichella, 17-17. Bianchini si permette di murare Barun, altro allungo Pomì (17-19). Klineman pesta la linea dei 3 metri e regala il +3. Novara si spegne, Bianchini ha vita facile per il 17-21. Impetuosa Pomì, Gibbemeyer stampa Barun e fuga 17-22. Partenio tampona, ma Gennari supera il muro a tre e 18-23. Di Bianchini il punto del 19-24, cinque match point. Tirozzi non concretizza la prima opportunità. Ma la seconda non se la lascia scappare, 20-25: è Scudetto! Scatta la festa, irrefrenabile. La Pomì Casalmaggiore è tricolore.